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Ieri mattina è terminata la nostra esperienza più complessa, estrema, totalizzante della nostra vita.
Ho iniziato ad assumere dei farmaci incompatibili con l’allattamento ed eccoci qui.
Da un momento all’altro il nostro modo di rapportarsi cambia e, ancora una volta tu mi sorprendi.
Semplicemente comprendendo le parole con cui ho provato a spiegarti cosa succede.
Poche domande, sguardi profondi.
E da oggi staremo assieme diversamente.
Ma pur sempre assieme.

È iniziato il periodo della ‘mammite’
Non posso fare un passo senza urla disperate di te che mi cerchi.
Ma tu stai facendo passi da gigante, lunghi ben più delle tue gambe…passi che ti portano avanti e lontano dalla mamma. Passi che ti spingono a voltarti indietro per cercarmi.
È da queste sensazioni ambivalenti che nascono periodi così complessi, per noi e per loro.
Cerchiamo di comprenderli 💜

Grazie Amore mio.
E grazie Max, che hai accolto la mia tristezza convertendola, come sempre, in positività.

A.

 

P.s. per qualsiasi dubbio sul vostro allattamento e su farmaci o cure, contattate sempre il centro antiveleni.
Il mio riferimento è il Mario Negri

U.O. Tossicologia Clinica- 800 88 3300

 

L’anno della tartaruga

Tanto che non scriviamo.
Tanto.
Per ragioni che immaginerete.
Perché siamo stati sommersi.
Si. Il 2017 è stato un anno di chiusure.
Decisioni.
Crescita.
Notti insonni.
E MERAVIGLIA.
Completa, indescrivibile, MERAVIGLIA.
Quella che ti fa ridere, e piangere.
Da soli.
Per strada.
E chissenefrega se ci prendono per matti.

Quella che è come una bustina di zucchero che ti rimette su.
E che ti tiene saldo e razionale quando pensi di non farcela.

Grazie Vita.
Grazie per questa opportunità di catarsi.
Grazie per queste spesse lenti che mi hai montato sugli occhi in modo che potessi vedere meglio i miei limiti.

E quello che davvero conta.
Tagliando tutto il resto.

Personalmente sono partita da decisioni difficili che andavano però prese.
Chiudere la mia The Velvet Room.
Recidere questo ramo per permettere al mio albero di crescere meglio, concentrandomi sul poco.
Su quello che conta di più.
Capire davvero perché nella vita abbia fatto alcune scelte che, fin da bambina, mi hanno portata a percorrere strade tortuose lasciando sempre alcuni punti fermi.
Ho preso una matita e li ho uniti.
Uno ad uno.

Per usare una parola però, una sola, direi che sceglierei INSEGNAMENTO

Il 2018 dovrà portarne i frutti.
E mi sembra già un bel compitino.

A.

P.S.

Vi chiederete però perché nel titolo ci sia una tartaruga…
Beh perché a volte, a proposito di insegnamenti, questi si nascondono nelle cose più impensabili.
Una delle canzoni preferite di Greta Victoria, La bella tartaruga di Bruno Lauzi, ad esempio 😉
La conoscete?
Vi linko il testo QUI

 

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Pannolini ecologici – Cominciamo?

Lo so lo so.
Non riesco a stare al passo…Non sono così multitasking come pensavo.
Ma il tempo è prezioso, i conflitti tanti (sarò una buona madre? il tempo che dedico a G.V. è di qualità? il lavoro? la mia vita? l’indipendenza? la dipendenza da G.V.? come faccio? quando/come/perché?) e sto cercando di gestirli come posso: al meglio delle possibilità che ogni madre ha e soprattutto ACCETTANDO.

Tutto questo per dire che si, avrei voluto tanto dedicarmi a delle recensioni accuratissime sui pannolini biodegradabili ma sono riuscita a provarne solo un tipo.
Certo, il territorio non aiuta.
Sono pochi, pochissimi (quasi inesistenti) i punti in cui acquistare questo prodotto.
La scelta non è molta e irrimediabilmente si finisce per optare sull’online.
In questo caso ho “navigato a vista”, ho letto qualche articolo e …sono partita.
Primo ordine: Nappynat

Ho raccolto in 3 punti le mie impressioni premettendo che, come dicevo, le mie sono prove per cui, per cominciare, ho acquistato una sola confezione!

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TATTO:
devo confessare che la prima sensazione, all’apertura del pacco, non è stata molto positiva.
La prima definizione che mi è saltata alla mente è stata: sono plasticosi!
C’è una spiegazione a questo però, ed è perché la parte esterna del pannolino è costituita da bioplastica (a livello tecnico PLA),  un materiale derivato dalla fermentazione dagli scarti del mais.
Nessun compromesso con materiali non compatibili con l’ambiente, scelta che quindi, a mio parere, fa assolutamente passare in secondo piano la “cattiva impressione” al tatto 🙂

FITTING:
Greta V. pesava 7.5 kg al momento dell’arrivo della confezione per cui avevo scelto una Taglia 2 MIDI e ho trovato che vestano un po’ meno per cui il mio consiglio è acquistare una taglia in più (perlomeno nel passaggio da 2 a 3).
Devo dire che, nonostante la sensazione relativa alla vestibilità i pannolini tengono bene e anche per alcune ore!

COSTO:
La taglia MIDI contiene 22 pannolini.
Online ho pagato la confezione poco meno di 8 euro.
E’ possibile inoltre optare per l’abbonamento, risparmiando dal 10 al 20%

Trovo che il prezzo sia buono e che assolutamente permetta, a chi acquista già in quella fascia di prezzo (e a chi può investire un minimo in più), di scegliere con un criterio differente, ecologico e critico, comprando un prodotto che nulla ha a che vedere con gli usa e getta tradizionali.
Nappynat infatti è un brand tutto italiano che vanta tantissime certificazioni.
I materiali che compongono i pannolini rispettano le pelli delicate dei nostri piccoli perché ipoallergenici ma anche l’ambiente.
Questo perché:
– la cellulosa usata proviene da foreste con coltivazione sostenibile.
Il filtrante è composto da PLA con una particolare tramatura che facilita l’assorbimento dei liquidi.
– il PLA aggiunge un comfort molto superiore ai materiali sintetici usati nei pannolini standard i quali non sono traspiranti e contengono ftalati dannosi per la delicata pelle dei bambini.
– oltre il 70% dei materiali impiegati sono biodegradabili così come il packaging esterno, grazie all’utilizzo del Mater-Bi e ad inchiostri certificati bio e atossici.

 

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Insomma, la mia prima volta con gli ecologici non è andata affatto male 😉
E voi, Lovers, avete provato i Nappynat o fatto esperienza con questo tipo di pannolini?

Per qualsiasi informazione vi  rimando a questo link https://www.nappynat.it/pannolini-ecologici-naturali.html

 

A presto!
A.

Willy & Nilly o sulla Fantasia

Lo ammetto, sono un disastro con i tempi in questi ultimi mesi!

Ma le cose belle non si dimenticano ed è per questo che, dal cassetto della mia “to do list” non vedevo l’ora di tirar fuori i piccoli Willy&Nilly, due amici che, con il loro gatto Spot, regalano a noi adulti una soluzione coinvolgente e a suo modo educativa per i nostri bambini.


Io lo sto già imparando (a fatica lo ammetto per il mio essere super precisa) con Greta Victoria: i bimbi si sporcano giocando, mangiando, pasticciando in cucina…ma è il loro, meraviglioso modo di scoprire il mondo, di sperimentare, mettendo alla prova la loro manualità.

Le macchie, beh, sono la naturale conseguenza di questa scoperta e quindi non vanno demonizzate perché provengono da un momento di crescita e di scoperta del bambino!

Le storie di Willy & Nilly nascono proprio da questa idea e “vivono” nelle macchie, o meglio, nelle morbide formacchiette applicabili su appositi bottoni cuciti su…

delle Tshirt 🙂

Ognuna con la sua storia (Per la mia pandorina ho scelto il racconto “La ricetta dell’amicizia”), definita ma personalizzabile perché i piccoli possono staccare e attaccare le formacchiette seguendo la propria fantasia, inventando nuovi racconti e avventure!


Sapete quanto mi piaccia il concetto di “reinventare”…

La possibilità di rinascere grazie alla propria fantasia.

Accompagniamo i nostri figli in questo meraviglioso viaggio…aiutiamoli e supportiamoli a stimolare la loro fantasia, senza giochi predefiniti, standard.

Sempre uguali.

Il loro mondo interiore, la loro immaginazione, faranno la differenza!

A.

Trovate Willy&Nilly su

www.dibidiworld.com

O sui loro canali Social 😉

www.facebook.com/WillyENilly

www.instagram.com/willy_and_nilly_

www.youtube.com/channel/UCJsgThOc3el7GWlh8hz3G_Q?guided_help_flow=3

A volte ritornano

Una volta il cinema lo divoravo, ora mi capita.
Uscito da Matrix tanto streaming fino a Netflix e, oggi, tra una ninna nanna, un cambio pannolino e un viaggio di lavoro mi capita questo film.
Ormai sono un profano e porto giù il cane…
Più cinofilo che cinefilo direi 😉
Da un mese però mi ispira questa “recenscondivisione” e quindi, eccola qui!

Per un caso assurdo della fisica o di universi paralleli, senza troppe spiegazioni, A.H., (proprio lui) si trova catapultato nella Berlino del 2014.

Ora, l’idea è originale sicuro, forse così tanto da essere scontata:
io l’ho visto in tedesco con i sottotitoli e dico che l’attore è straordinario (con l’unico difetto di essere fisicamente troppo alto per ricordare il personaggio che abbiamo nell’immaginario, per il resto ineccepibile);
lo sviluppo è interessante davvero perché qui, il nazionalsocialismo arcaico tiene incollati al vecchio schermo più delle notifiche e le icone del popolarsocialselfismo moderno al nuovo.

Intrigante e pensato.
Intelligente, brillante e poco scontato.

Non sai fino a che punto credere in quello che vedi o se sia scorretto apprezzare principi paradossali oggettivi dell’assurdo di oggi comparato alla storia grande e vera di ieri, immedesimandoti con il personaggio;
insomma, un filo spinato, un campo minato da fantasmi dissolti ma angoscianti, raccontati davanti ad un chiosco di wurstel e una birra al sapore di senape col fragore di un’apocalisse del passato.

Non capisci quali scene siano film e quali documentario ripreso passeggiando per la Germania girando con uno vestito da fürer.

Lui osanna la donna, madre di famiglia col carrozzino, come baluardo della società statale come nessun partito politico ormai si sogna lontanamente di fare (se non nominando vanamente la abusata parola famiglia nei talk all’occorrenza e senza alcun interesse effettivo) solo che lo fa per la continuazione della razza e lì ti ritrai dal consenso…

E’ tutto un equilibrio accennato.

La politica è interessantissima vista dai suoi occhi impenitenti: la Merkel è un salice piangente, a destra e sinistra ci sono dei fantocci (e non è forse vero?) giudicati da uno statista vero (non sto apprezzando A.H.!), di quando,  ce ne stavano ed erano veri statisti!
Lui, lui in persona, non trova nei neonazisti un degno sostenitore che possa essere all’altezza di una carica.
I verdi sono l’unico movimento che apprezzi, solo che sono contro il nucleare, che nella sua testa è una risorsa con grandi potenziali per gli armamenti, sigh!

La cosa che mi colpisce di più è che nota ad un certo punto del suo percorso quella “apatia politica” nelle sue parole, fenomeno alieno ai suoi occhi, agli occhi del passato di tutta l’umanità e vero cancro della squalificazione della nostra epoca.

Qui sta il “nucleo in fissione” della storia, ma tanti sviluppi e considerazioni ancora.

Ad esempio…la barretta ai cereali ha tutti i cereali che noi crediamo salubri ma sa di zucchero dieci volte il tozzo di pane di mezzo secolo fa, perché?
Ci sono tanti motivi…

Una sera si accorge che esiste la televisione, uno schermo piatto in albergo desta la sua curiosità e meraviglia. Casualmente accesa, trasmette uno degli ormai, ahimè, mille programmi di padelle e ricette:

“Avete uno strumento di formazione della coscienza di questa portata potenziale…
e lo usate per vedere gente che prepara cibo???”
Come dargli torto? Si ride, inevitabilmente, nel bene e nel male.

Poi incappa in Google e digita:
conquista del mondo o una cosa del genere…
il massimo.

Insomma, una chicca per il mio modesto e ignorante parere, da vedere per prendersi uno schiaffo, pensare dove stiamo arrivando e farsi una risata appresso ad una riflessione o viceversa.

Magari ho preso una cantonata ma corro il rischio di consigliarvelo e chiedervi il parere.

Buona visione

Max

ps: l’immagine è la copertina del libro di Timur Vermes da cui il film, girato da David Wnendt, è stato tratto

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Cosa rende un giorno davvero speciale?

Com’è stata la tua giornata?

Cos’è successo oggi di speciale?

Immagina di scoprire per la prima volta che il tuo ginocchio possa piegarsi, che un piccione vola, che se urli la “A” puoi aggiungerci la “R” o la “L” e prima non lo avevi mai fatto nella vita, che se ruoti la testa da sdraiato il busto segue e pure il contrario, che se sorridi ad un estraneo questo si scioglie e ti ricambia, il sapore del merluzzo, che la lingua si flette verso il mento e pure verso il naso, che puoi inarcare la schiena , ma non lo sapevi già, che hai un orecchio morbidissimo attaccato di lato ed è tutto tuo, che il tuo piede si adatta perfettamente al naso di papà, che tre mesi fa sentivi solo un rumore fortissimo ma oggi hai visto arrivare un treno, passare un tram, volare un aereo; hai visto una donna che balla, una foglia per terra o le nuvole in cielo, tutto oggi.

Sono otto mesi: sei bella, brava e sempre migliore.

Ti amiamo tanto piccolina!

E pure oggi si dorme domani…:)

M.

Due rami dallo stesso fusto

Avete parenti sui social?

Qualcuno forse, anch’io.

Per la mia generazione pare si parta sempre dai più lontani, magari i più giovani,
come per gli amici veri o i colleghi importanti che ti fa piacere seguire a distanza,
poi qualche caso ti fa tornare persone vicine nel mondo “subreale” della rete e scrivi lì messaggi a chi ti sta accanto di stanza o vicino nella vita.
Tipo è finito il caffè o scusa non ho lavato i piatti ieri sera o ci vediamo per un aperitivo.

Due mesi fa, mia sorella Stella, posta foto scattate al suo matrimonio che ricorre dopo un ventennio; nella foto di gruppo (che vedete qui in basso) io sto col capello leccato a lingua di vacca dietro agli sposi…la guardo e mi esplode una sequenza di emozioni ordinate rispettivamente alle persone che compaiono.

Lo sposo, Paolo, che non smetterò mai di ammirare per simpatia e senso pratico,
ha la madre alla sua destra che è sempre uguale, lo sguardo austero di una donna semplice, forte e gentile,
ha tenuto duro tutta la vita e dispensa consigli e saggezza popolare con la semplicità di un monaco tibetano e il sorriso e la tenerezza sempre nel cuore, una vera Gemma, di nome e di fatto, tiene i nipoti sottobraccio, il maschio, Piero, è adesso la copia dello sposo allora, o almeno lo è stato prima di diventare ancora più lui stesso, splendida persona, come la sorella Laura;
la sposa ha un sorriso smagliante e lo sguardo di chi ha coraggio e fiducia, alla sua sinistra ci sono mio padre e mia madre come non li ho visti spesso e non li vedrò più ormai, uno accanto all’altra.
Mia madre, elegantissima e sfuggente, che guarda in basso chissà pensando a cosa,
magari alla vita che scorre pacifica o, più verosimilmente, alla bolletta del gas, ma come fosse teologia, come ha sempre fatto;
mio padre ha il mio sorriso, la decisione lasciata in eredità alla figlia, lo sguardo in macchina del protagonista, lo stesso stile distinto ma anticonvenzionale della figlia da bravo padre della sposa, lui adesso non c’è più, mi emoziono anche per questo.
Non ci sono più alcune tra le persone che compaiono ma la maggior parte è presente oggi come allora, cugini, altre sorelle, zii, amici, colleghi chiunque di loro sorride oggi come allora, nel momento immortalato qui in un bellissimo giorno di festa.
(…) una ciocca di capelli davanti al viso divide l’esistenza di mia sorella, come l’ago di una bilancia, tra la ragazza solare, studentessa capace, socievole e scherzosa di prima
e la donna adulta e decisa, grande lavoratrice di poi, mamma affettuosa di due fantastici ragazzi che sono arrivati in seguito.

Auguri Paolo, auguri Stella, buon anniversario di matrimonio!

Due mesi fa, le scrivo questo testo per dedicarle un commento ma non riesco manco a trovare il tempo di finirlo; oggi è il suo compleanno e per regalo rubo dieci minuti alla mia frenetica vita e finalmente lo pubblico per piacere.

Non ci vediamo spesso e voglio farle sapere che la penso, tanto, come una delle poche persone che appartengono al mio sangue, al mio passato, presente e futuro.

Lei è stata piccola insieme a me, accanto a me è cresciuta e come me sta maturando. Abbiamo sofferto e gioito insieme, fianco a fianco per la vita.
E’ l’unico altro ramo che come me proviene dallo stesso fusto, affonda le stesse radici e crescerà ancora…

Ti voglio bene sorella mia,
ti sto accanto e sono sempre orgoglioso di te.
Buon compleanno Stella

Max

 

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Una giornata NO

​Quando sono stanca, sola, come oggi…I pensieri e la tristezza prendono il sopravvento.

Mi sento spaurita. 

La nostra vita (mia e di Max) è votata alla solitudine e alle distanze e spesso queste distanze diventano percorsi tortuosi: montagne insormontabili create da tumulti di cose da fare, da dire, di se e però…Tutto in quei pochi giorni in cui ci si vede e servono tutte le energie possibili per andare avanti. 

Ore votate ai doveri che la vita ci mette davanti.

A questo penso quando sono senza sonno. E penso al mio lavoro, ai miei spazi.

Perché una mamma ci pensa, ai suoi spazi. E, se non lo fa, deve.

Vivere spesso sola porta ad amplificare questi momenti…Soprattutto quando tu, piccola mia, mi lasci senza tregua tra sonnellini mancati e occhioni di lacrime.

D’improvviso però, ecco arrivare la forza. Oggi la leggo tra le note di questa canzone…

Ogni volta che te l’ho cantata quando eri dentro di me, ho pianto di gioia.

Allora tutto ritrova la sua dimensione corretta.

Respiro, riprogrammo le mie giornate. Soppeso e ristabilisco le mie priorità.

Tutto diventa leggero. 

Una nuvola di vapore sopra la mia giornata no.

Un soffio e via, tutto sparito.

E ci siamo solo noi.

Ci sei solo tu che affondi i miei pensieri nei tuoi occhi di mare

https://youtu.be/R3Wf53M_YRM