genitori

L’anno della tartaruga

Tanto che non scriviamo.
Tanto.
Per ragioni che immaginerete.
Perché siamo stati sommersi.
Si. Il 2017 è stato un anno di chiusure.
Decisioni.
Crescita.
Notti insonni.
E MERAVIGLIA.
Completa, indescrivibile, MERAVIGLIA.
Quella che ti fa ridere, e piangere.
Da soli.
Per strada.
E chissenefrega se ci prendono per matti.

Quella che è come una bustina di zucchero che ti rimette su.
E che ti tiene saldo e razionale quando pensi di non farcela.

Grazie Vita.
Grazie per questa opportunità di catarsi.
Grazie per queste spesse lenti che mi hai montato sugli occhi in modo che potessi vedere meglio i miei limiti.

E quello che davvero conta.
Tagliando tutto il resto.

Personalmente sono partita da decisioni difficili che andavano però prese.
Chiudere la mia The Velvet Room.
Recidere questo ramo per permettere al mio albero di crescere meglio, concentrandomi sul poco.
Su quello che conta di più.
Capire davvero perché nella vita abbia fatto alcune scelte che, fin da bambina, mi hanno portata a percorrere strade tortuose lasciando sempre alcuni punti fermi.
Ho preso una matita e li ho uniti.
Uno ad uno.

Per usare una parola però, una sola, direi che sceglierei INSEGNAMENTO

Il 2018 dovrà portarne i frutti.
E mi sembra già un bel compitino.

A.

P.S.

Vi chiederete però perché nel titolo ci sia una tartaruga…
Beh perché a volte, a proposito di insegnamenti, questi si nascondono nelle cose più impensabili.
Una delle canzoni preferite di Greta Victoria, La bella tartaruga di Bruno Lauzi, ad esempio 😉
La conoscete?
Vi linko il testo QUI

 

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